Sulle rive del Lago Maggiore, ad Arona, sorge la Rocca Borromea, un’imponente fortezza che domina il panorama con la sua maestosità.
La rocca borromea di Arona e la rocca di Angera affacciate rispettivamente sulle sponde occidentale e orientale del Lago Maggiore, sembrano aver formato un sistema difensivo unificato fin dall’epoca longobarda. Questa strategia permetteva il controllo del traffico proveniente dall’Oltralpe e diretto verso le importanti città di Milano e Pavia, rendendo il bacino meridionale del lago di vitale importanza strategica.
Purtroppo, per chi volesse vedere la Rocca borromea di Arona, questa non è accessibile al pubblico ed è situata all’interno del Parco della Rocca Borromea. Quest’ultimo è stato trasformato in uno splendido spazio verde, attentamente curato, dove i visitatori possono rilassarsi all’ombra delle antiche mura, immergendosi nella storia della città.
Si trova a soli poco più di un’ora di distanza da Milano, rendendolo un’ideale meta per una gita di un giorno, offrendo la possibilità di sfuggire alla frenesia delle grandi città e di esplorare le meraviglie del Lago Maggiore in un giorno.
La Rocca di Arona
La rocca di Arona fu eretta nel territorio del comune di Arona ededificato poco prima dell’anno mille sotto l’autorità dei Longobardi. Originariamente la rocca di Arona, venne concepita esclusivamente per fini difensivi, seppur nel corso dei secoli passò attraverso varie proprietà vescovili, fino a evolversi in un semplice rifugio tra l’XI e il XII secolo.
La Rocca Borromea di Arona si trova sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, ha una storia ricca e travagliata. Se ti stessi chiedendo chi ha distrutto la Rocca di Arona, nel 1227 venne completamente distrutta per mano dei Della Torre, passando in seguito in possesso dei Visconti.
Nel 1439, la proprietà della Rocca di Arona passò per quattro secoli, alla famiglia dei Borromeo quando Filippo Maria Visconti cedette il feudo a Vitaliano I Borromeo. Fu proprio qui che nacque il futuro cardinale San Carlo Borromeo nel 1538, nella stanza conosciuta come la “Camera dei tre laghi“. Questa stanza veniva chiamata così per la presenza di tre finestre che offrivano altrettante vedute panoramiche del lago Maggiore.
Pertanto, la rocca di Arona, rappresenta quindi una testimonianza tangibile della storia e del potere di questa illustre famiglia.
Già nel Seicento, la “Camera dei tre laghi” diventò meta di numerosi pellegrini, tanto che fu riadattata e trasferita nella zona absidale della chiesa di San Carlo. Questa chiesa, eretta sull’eminenza rocciosa sopra il borgo, si trova nell’area del Sacro Monte dedicato al Santo.
Devi sapere che la Rocca di Arona, sfruttava la sua privilegiata posizione, contando sulle caratteristiche fisiche del terreno su cui era edificata. Era completamente avvolta da mura, ad eccezione del lato a strapiombo sul lago, caratterizzato da un pendio ripido. Il terreno su cui sorgeva il complesso della Rocca era caratterizzato da irregolarità, richiedendo la presenza di numerose scale per superare i dislivelli. Vi erano variazioni di altezza tra le diverse piazze d’armi e cortili. La sezione più elevata delle mura, alta circa cinque metri, insieme alla Torre di Santa Maria, probabilmente costituiva la parte più antica della Rocca.
Se ti stessi chiedendo cosa si potesse vedere una volta nella Rocca borromeo di Arona, trovavi la spaziosa Piazza d’Armi, circondata dai Quartieri dei soldati, dal Salone delle Armi e dalla piccola chiesetta di Sant’Ambrogio.
Alle spalle dei Quartieri dei soldati si trovava la Stanza dei Molini, la Camera di San Carlo e, più indietro, un edificio adibito a residenza, collegato ad altre costruzioni tramite passaggi e strade segrete scavate nel terreno sottostante.
Ancora oggi, è possibile percorrere una strada che supera un dislivello di 60 metri. Questa strada conduce al terzo recinto, caratterizzato da quattro torri, ed è collegata alla Porta del Secondo Recinto tramite una ripida strada che lo costeggia internamente. La Porta del Secondo Recinto, che un tempo ospitava il Corpo di Guardia Principale, presenta oggi i resti dell’antica masseria.
La storia della rocca borromeo di Arona giunge al termine nel 1800, quando le truppe napoleoniche ricevettero l’ordine di demolire varie fortificazioni controllate dagli Austriaci. Da allora, della Rocca di Arona sopravvivono soltanto alcuni frammenti.
Ad oggi, la Rocca di Arona, è impegnata in un ampio progetto di restauro conservativo. Preceduto da un’attenta valutazione dello stato di conservazione, l’intervento si concentra principalmente nel contrastare i fenomeni di degrado, curare le patologie presenti e assicurare la protezione a lungo termine del monumento. L’obiettivo primario è garantire la conservazione integrale degli edifici, preservandone l’autenticità e il valore storico.
Tuttavia, da questa posizione è possibile raggiungere alcune delle attrazioni e luoghi da vedere ad Arona, come la Collegiata di Santa Maria Nascente, oppure il Museo Archeologico conosciuto come ArcheoMuseo Khaled al-Asaad. Durante la visita alla Rocca di Arona, è possibile arricchire l’esperienza includendo anche un’escursione alle affascinanti Isole Borromee, offrendo così un’immersione completa nella bellezza e nella storia del Lago Maggiore.