Era da tempo che avevo intenzione di visitare il museo Fisogni di Tradate per fare le fotografie e poterne parlare qui sul sito, l'occasione giusta è stata l'annuale edizione delle Giornate FAI di Primavera, con la cittadina della provincia di Varese che offriva numerose aperture molto interessanti, tra cui, appunto, la visita della raccolta realizzata da Guido Fisogni a partire dagli anni '60: 180 esemplari di distributori di benzina (risalenti ad un arco di tempo che va dal 1892 al 1990 e completamente restaurati) e circa 5000 oggetti tra targhe, gadget, grafiche, latte d'olio, accessori tecnici e tutto ciò che riguarda i loghi delle aziende petrolifere.

Nell'ambito del materiale trattato il museo è considerato come comprovato dal "Guinnes World Records" il più completo al mondo e merita davvero la visita, non solo degli appassionati dell'argomento ma anche degli amanti del design e di tutti coloro che abbiano voglia di “fare un salto nel passato” visti i numerosi ricordi che il materiale raccolto è capace di evocare.
Il museo, nato nel 1966 ed ospitato nei capannoni dell'impresa di Guido Fisogni fino al 2000, ha riaperto nel 2015, nella bella sede di Tradate, un'ala di Villa Castiglioni, dopo una prolungata chiusura; è possibile visitarlo tutte le domeniche mattina dalle 9.00 alle 11.00.
Sono estremamente interessanti le parole del creatore del museo Guido Fisogni che all'inizio degli anni '60 si specializzò nella costruzione, manutenzione e ristrutturazione delle stazioni di servizio: “Spinto dalla mia quotidiana occupazione, mi imbattei casualmente nei primi anni sessanta in una vecchia pompa di benzina Bergomi a pentalitri abbinati, dimenticata, in pessime condizioni, in una cava di sabbia. Immediata fu l'idea di recuperarla e conservarla: da quel momento, per oltre quarant'anni, lavoro ed hobby si sono mescolati, consentendomi di iniziare una raccolta che gli esperti dell'arte industriale giudicano unica e particolarmente ricca. Ora che la collezione, da insieme confuso e talora occasionale, è diventata un museo ordinato e correttamente strutturato, non posso che ringraziare chi mi ha aiutato nelle ricerche e chi ha in concreto operato i restauri conservativi, il non dimenticato Alfredo Cattaneo e, in seguito Giuseppe Croce.
Mi si consenta inoltre un'osservazione: le targhe, le latte, i globi, i giocattoli e gli altri oggetti che fanno da contorno ai protagonisti assoluti del museo - i distributori di benzina – non servono unicamente a conferire un'estetica gradevole all'esposizione, ma sono testimonianza della rapidità dei cambiamenti. Il mondo industriale infatti, per sua stessa natura, brucia velocemente i suoi stessi prodotti per adottarne altri, più nuovi, più belli, più funzionali. Recuperare il passato, documentare il progredire della tecnica, conferire una dignità, anche estetica, all'oggetto industriale, troppo disprezzato perché eseguito in serie, sono stati gli obiettivi di questi anni di ricerca appassionata, e tali rimangono ora che la disposizione museale consente una facile lettura della collocazione storica ed estetica di ogni reperto”.

Il museo, con l'attiguo parco di Villa Castiglioni, è sede di eventi, raduni d'auto e di moto d'epoca; alcuni suoi pezzi sono stati utilizzati in produzioni televisive e cinematografiche.
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