Torno in valle Antrona dopo un paio di visite con il tempo che aveva virato al brutto; ci torno in una giornata di inizio luglio con le previsioni meteorologiche assai favorevoli con l'intenzione di salire al passo Andolla. La gita fino al rifugio l'ho già descritta sul sito (la trovate a questo link) ma allora, eravamo a fine giugno 2018, avevo rinunciato a proseguire oltre avendo faticato più del normale, forse a causa del caldo, per raggiungerlo.

L'escursione si svolge in un ambiente meraviglioso e regala, fatta tra fine giugno ed inizio luglio, una moltitudine di colori davvero indimenticabile: il verde della valle Antrona innanzi tutto e poi lo smeraldo del lago dei Cavalli, il rosso dei rododendri fioriti che poco prima di giungere al rifugio Andolla vanno a formare un tappeto. Il resto delle fioriture restituisce l'intera scala dei colori con belle chiazze arancioni dei gigli che vedo numerosi nella parte bassa della passeggiata per finire con il bianco dei ghiacciai che si vedono in lontananza.
L'escursione è ben segnalata ed i sentieri evidenti (il percorso fa tra l'altro parte del GTA grande traversata delle Alpi), il dislivello è di circa 1000 metri per circa 17 km tra andata e ritorno; il percorso potrebbe diventare scivoloso in caso di pioggia visto che alcuni tratti sono su pietra.
Alpe Cheggio (1497 m s.l.m.) - Rifugio Andolla (2061 m s.l.m.) - Passo di Andolla (2417 m s.l.m.).
La gita parte dalla diga sul lago dei Cavalli che va attraversata per raggiungere il sentiero che lo costeggia per tutta la sua lunghezza alternando brevi saliscendi ad un percorso essenzialmente piano. Evitata una deviazione si raggiunge la fine del lago con la spiaggia dove non mancano alcuni ragazzi che fanno campeggio libero. Raggiunto il fiume che sfocia nel lago dei Cavalli lo si attraversa sull'apposito ponticello per iniziare la prima parte di salita verso il rifugio.

Da qui in avanti si procede senza più attraversare zone d'ombra ed è estremamente consigliato proteggersi con apposite creme per evitare scottature. Nella mia precedente escursione in zona (un paio di settimane prima rispetto a quest'anno) non ricordo tracce di neve mentre oggi i resti di una valanga hanno ricoperto un tratto di sentiero e bisogna superare l'intralcio tenendosi a monte.
In inverno le valanghe sul percorso che risale la valle sono tutt'altro che rare ed una testimonianza la ritroviamo più avanti all'alpe dul Pian du Runchej dove un cartello ricorda la travagliata vita della cappelletta ampiamente danneggiata dall'attività valanghiva. Al piano si può fare scorta d'acqua e procedere fino ad incontrare il bivio che sale verso il rifugio Andolla: niente di particolare da dire a parte gli splendidi panorami il percorso è evidente e ben segnalato.

Al bivio la cartellonistica è chiarissima: verso destra si procede per il rifugio e poi verso il passo di Andolla mentre procedendo dritti si va verso l'alpe Campolamana, il piccolo ponte tibetano, alpe Camasco e passo delle Coronette.
La salita per il rifugio Andolla è più ripida rispetto al tratto finora percorso ed il caldo si fa sentire ma la natura della valle Antrona si fa ancora più maestosa e cancella tutta la fatica (io memore dell'esperienza precedente ho provveduto a bere abbondantemente e stavolta non avrò alcun problema).

Io per arrivare al rifugio impiego più o meno il tempo indicato sul cartello (55 minuti) fermandomi per fare davvero tante fotografie.

Sul pianoro dove è situato il rifugio ma anche su tutto il percorso fatto finora gli escursionisti sono numerosi, parecchie le famiglie con bambini.
La direzione per il passo Andolla è ancora una volta ben indicata ed il sentiero alterna tratti su zone prative sempre ricche di fioriture a tratti su rocce: ci sono enormi massi erratici oltre a numerosi detriti creati da slavine o frane avvenute in tempi successivi. Salendo ricompare il lago dei Cavalli: dapprima piccola macchia smeraldo in mezzo al verde successivamente ampia massa in cui si ha quasi l'impressione di potersi tuffare.

Una frana ha interessato anche un tratto ripido nell'erta finale che conduce verso il passo. Durante la salita il passo di Andolla è riconoscibile abbastanza da lontano più che altro perché si vedono le persone che sono salite in precedenza e sostano per ammirare l'immenso panorama che da sulla Svizzera. Il cartello al rifugio di Andolla indica un tempo di salita di 1 ora e 10 minuti: io ci impiegherò una decina di minuti in più mentre un paio di ragazzi molto giovani accompagnati dallo zio ci metteranno credo una cinquantina di minuti.

Passo di Andolla così come rifugio e lago dei cavalli fanno parte del percorso della GTA grande traversata delle Alpi, tra le mete successive nei cartelli posizionati al passo c'è anche la tappa successiva, l'alpe Vallaro a 4 ore e 10 minuti.
Non distante, per chi volesse scarpinare ulteriormente senza esagerare, c'è la Cima Dora che con i suoi 2454 metri d'altezza e un altro punto panoramico sicuramente meno affollato. Il rientro al lago dei Cavalli e quindi a Cheggio avviene seguendo il percorso inverso fatto per salire. Sorpresina finale: nei pressi del parcheggio dove ho lasciato l'auto c'è una mamma cavallo con il suo cavallino e veder correre il piccolo è un gran piacere.

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- L'escursione in valle Antrona dal lago dei Cavalli al passo di Andolla è soltanto una delle centinaia di passeggiate descritte sul sito, per altre bellissime escursioni sul Verbano e nelle sue splendide valli puoi seguire questo Link.
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Articolo scritto da Mario Parietti fotografo professionista di Luino provincia di Varese e responsabile del sito lago Maggiore e Dintorni. Archivio fotografico di migliaia di immagini sul lago Maggiore, provincia di Varese, canton Ticino, provincia di Verbania e provincia di Novara.